
"Abbaiare": il viaggio di Lucrezia tra umanità e natura
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1/20/20252 min read


Quindi, anziché passare i pomeriggi dopo scuola al parco con altri bambini, spesso mi trovavo a camminare nei campi col mio cane, a guardare passare lepri, fagiani, cornacchie, un po’ di tutto. Passare tanto tempo in loro compagnia mi ha insegnato subito che la loro presenza nel mondo, il loro esistere, le loro interazioni avevano lo stesso valore delle nostre.
Ho spesso invidiato il loro non avere dubbi su cosa o come essere e non sembrare mai fuori posto. Se guardi un animale qualunque, sembra sempre che sappia cosa sta facendo.
La produzione di "Abbaiare" si distingue per l'utilizzo di suoni ambientali campionati, come versi di animali e rumori urbani. Puoi raccontarci un aneddoto particolare legato alla registrazione di uno di questi suoni e come ha arricchito il processo creativo dell’EP?
Come spesso accade, questo approccio è partito da un “errore”: mentre registravamo delle voci, hanno iniziato a suonare le campane del Duomo di Milano, che era molto vicino allo studio. Questo ha dato alla traccia audio una connotazione molto reale, vicina alla vita.
Così abbiamo pensato di rendere componenti ritmiche e timbriche anche altri suoni appartenenti al mondo. Le cicale o le bustine di zucchero possono essere estremamente ritmiche, e così anche il volo di un calabrone può andare a completare e arricchire una pasta sonora strumentale.
Il singolo "Portami via" affronta il concetto di amore salvifico, estendendolo anche agli animali in gabbia. In che modo la tua sensibilità verso il mondo animale influenza la tua scrittura e quali messaggi speri di trasmettere attraverso questa canzone?
Credo che sia fondamentale, per capire meglio chi siamo, decostruire una credenza che ormai ci sembra imprescindibile ma che è estremamente ingannevole e fittizia: ovvero che noi, umani, siamo il centro del mondo e dell’intero universo.
Gran parte dei nostri problemi deriva dal fatto che consideriamo quello che accade a noi più importante o grave rispetto a quello che accade agli altri viventi. Non ci sembra ugualmente grave separare un vitello o un bambino dalla loro mamma, ma il significato del gesto è esattamente lo stesso, e così anche le ripercussioni traumatiche sui soggetti.
Quello che vorrei davvero riuscire a trasmettere è che non esistono forme d’amore di serie A o serie B, e che l’amore, in qualsiasi percentuale, forma o direzione, va rispettato e tutelato.
Dopo la partecipazione a X-Factor e la pubblicazione del tuo primo EP "Serenata Iceberg", hai intrapreso un percorso artistico che ti ha portato a "Abbaiare". Come descriveresti l'evoluzione del tuo sound e della tua identità artistica in questo periodo?
Per riuscire a realizzare questo EP ho dovuto fare un percorso all’indietro nel tempo. Le componenti tematiche, armoniche e sonore delle canzoni che ne fanno parte sono radicate nell’infanzia e nell’adolescenza. Sono estremamente personali e legate in profondità al mio percorso di crescita.
Ho realizzato che, se volevo parlare di me, dovevo farlo attraverso ciò che mi ha resa quello che sono.
Ecco dove puoi trovare Lucrezia:
Instagram: @lucreziamusica
Spotify: Lucrezia
In occasione dell’uscita del suo EP "Abbaiare", Lucrezia ci ha raccontato il legame profondo tra l’essere umano e la sua natura animale, svelando aneddoti personali, curiosità sulla produzione e il messaggio dietro il suo singolo "Portami via".
Nel tuo EP "Abbaiare", esplori il legame tra l'essere umano e la sua natura animale. Quali esperienze personali ti hanno ispirato a trattare questo tema e come hai tradotto queste sensazioni nella tua musica?
Quelle con gli animali sono sempre state parte importante delle mie relazioni. Ho avuto la fortuna di crescere in un luogo in cui ce n’erano molti (liberi) e in cui c’era quasi una sproporzione numerica fra la loro e la nostra presenza.