Bresh: «Con “Mediterraneo” ho capito che partire e restare possono coesistere»

INTERVISTE

Alessia Conti

6/4/20252 min read

È un Bresh diretto, onesto e mai banale quello che oggi abbiamo incontrato a Milano per la conferenza stampa di “Mediterraneo”, il suo nuovo album in uscita il 6 giugno. Un progetto che, già dal titolo, evoca orizzonti aperti, ritorni interiori e paesaggi emotivi. Come il mare che guarda ogni volta quando torna a casa, a Genova.

«Il viaggio è sempre stato al centro dei miei dischi», ha raccontato, «ma questa volta ho capito che non è una scelta obbligata tra partire o restare. Possono coesistere. Ci sono le sfumature, c’è il grigio. Se c’è bisogno di partire, si parte. Altrimenti si sta a casa».

🎶 Una canzone in genovese… prima di Sanremo

Durante l’incontro, Bresh ha parlato anche della sua esperienza a Sanremo, definendola una “missione impossibile” che però ha dimostrato come l’originalità possa ancora creare vibrazioni vere. Curiosità: la canzone in genovese che troviamo nel disco è stata scritta prima del duetto sul palco dell’Ariston. Un gesto che conferma il suo legame profondo con le radici e la lingua madre, e che non è figlio di alcuna strategia.

🏟️ Tour, crescita e rapporto con la fanbase

Bresh è pronto per affrontare i palazzetti e annuncia con entusiasmo che il tour sta andando benissimo, con molte date già quasi sold out, tra cui una doppia a Milano.

«La fanbase è cresciuta tanto in questi anni», dice. «Ma non credo che un singolo possa davvero accompagnare un fan nella crescita. L’album sì. È lì che racconti chi sei, dove stai andando, cosa hai lasciato indietro.»

💿 Dall’“Andrea” di Sanremo al nuovo Bresh

Nel disco c’è anche una riflessione sul cambiamento. Dopo Andrea, che segna un momento intimo e vulnerabile, oggi Bresh si sente diverso. Ha cambiato casa, macchina, ha smesso di vivere con gli amici. «Avevo paura che tutto questo spegnesse la fiamma», ammette. «Scrivere un disco mi spaventava. Ma poi ho capito che potevo poetizzare anche i momenti down, e farne qualcosa di mio».

🤝 Featuring scelti col cuore

Nel disco ci sono quattro featuring, ognuno con un significato profondo:

  • Tedua, «un fratello da sempre»

  • Kid Yugi, «tra le migliori penne in Italia»

  • Sayf, che conosce da quando era piccolo

  • Achille Lauro, «un mentore, umanamente e artisticamente»

Un filo conduttore tra generazioni, linguaggi e affinità.

🎥 Immagini, video e solitudine

Nella costruzione visiva del disco, Bresh ha voluto omaggiare due immagini che lo hanno ispirato profondamente:
la collinetta del film “Mediterraneo” spazzata dal vento e la casa di Pablo Neruda ne “Il postino” di Troisi. Due luoghi sospesi tra poesia, isolamento e bellezza.

Quando gli chiediamo come vive la solitudine, risponde attraverso i suoi video: «La solitudine è un tema che cerco di raccontare senza pietismi. Fa parte del processo. È lì che si scrivono le cose migliori».

🌀 "Erica", il singolo più sensuale

Tra le tracce che incuriosiscono c’è “Erica”, un brano nato in studio da un sound più caldo. Il nome non ha un riferimento reale, ma è stato scelto per la sua musicalità. «In qualche modo separa amore da sesso», spiega, confermando la volontà di esplorare le emozioni anche nei loro contrasti più fisici e istintivi.

💭 E il futuro?

Si parla anche di un sequel per “Amici Miei Mixtape”. Bresh non chiude la porta, ma frena: «Ci penso, ma senza forzare. Deve venire naturale».

E quando gli chiediamo cosa spera arrivi a chi ascolterà questo album, risponde con semplicità: «Spero resti qualcosa. Non per forza tutto. Ma qualcosa che parli anche a loro».

“Mediterraneo” esce il 6 giugno.
È un disco che non cerca clamore, ma verità.
E la verità, come il mare, non ha bisogno di urlare.