
DAE: la musica come istantanea dell’anima Un viaggio intimo tra amore, autoconsapevolezza e libertà
4/1/20252 min read


Il cantautore siciliano DAE si mette a nudo con il suo nuovo EP Ecco come mi sentivo, un progetto essenziale in cui ogni traccia diventa un'istantanea emotiva impressa nella musica, il tutto verrà anticipato dal nuovo singolo "Ecco come mi sentivo innamorato" in uscita il 4 aprile . Solo chitarra e voce per raccontare il senso di inadeguatezza, la ricerca di libertà e l’urgenza di cristallizzare emozioni in suoni. Lo abbiamo intervistato per scoprire cosa si cela dietro questa scelta artistica coraggiosa.
“Ecco come mi sentivo” è un progetto intimo, quasi fotografico. Qual è l’istantanea emotiva che più ti ha segnato durante la scrittura di questi brani? C’è un momento preciso che hai voluto cristallizzare con la musica?
"Tutti i brani presenti nell'EP non erano stati pensati per una pubblicazione, ma nati dall’esigenza di rendere indelebili alcune situazioni o sensazioni. Il tema più ricorrente è sicuramente quello dell'amore, ma è presente anche quello dell'autoconsapevolezza e la sensazione di non essere capiti. Ogni canzone è come un frammento della mia vita, qualcosa che ho voluto fermare nel tempo."
L’intero EP è registrato solo con chitarra e voce, una scelta che amplifica il senso di autenticità. Quanto è stato difficile o liberatorio mettersi così a nudo senza filtri sonori?
"Per me mettermi così a nudo non è stato complicato, perché la spontaneità è parte di me. Ho sempre vissuto la musica come un’estensione naturale di ciò che sono, senza sovrastrutture. In particolare, volevo che queste tracce arrivassero con la stessa intensità con cui le ho scritte, senza nulla che potesse distogliere l'attenzione dell'ascoltatore. È stato un atto di sincerità totale."
Nei tuoi testi racconti spesso il senso di inadeguatezza e la ricerca di libertà. Quanto la musica ti ha aiutato a trovare il tuo spazio in un mondo che sembra chiedere sempre qualcosa in più?
"Moltissimo. La musica è il principale pilastro della mia salute mentale. Mi ha permesso di trasformare il senso di inadeguatezza in qualcosa di concreto, in una melodia che magari qualcun altro può sentire sua. In un mondo che chiede sempre di essere all’altezza, mi ha fatto comprendere quanto la mia voce avesse valore e potesse essere d'aiuto anche per qualcun altro. Alla fine, forse, il mio spazio è proprio lì: tra le note, nelle storie che racconto."
Hai scritto per molti artisti e collaborato con nomi importanti, ma in questo progetto sei solo tu e le tue emozioni. Cosa speri arrivi al pubblico che ascolterà il tuo EP?
"È un po’ come consegnare una parte di me a chi ascolta. Spero arrivi la mia semplicità, ma soprattutto le emozioni che ho provato scrivendolo. Vorrei che chiunque si senta perso, inadeguato o in cerca di qualcosa trovi nelle mie parole un piccolo spazio in cui sentirsi compreso. Se anche solo una persona si riconoscesse nelle mie canzoni, allora avrei raggiunto il mio obiettivo."