
"FEMINA" di GINEVRA: La voce delle donne, il coraggio della verità – intervista all’artista che ha trasformato solitudine, rabbia e poesia in musica
INTERVISTE
Gabriele Lobascio
6/10/20252 min read


"FEMINA" di Ginevra, non è solo un disco: è un viaggio nelle infinite declinazioni dell’essere donna, tra forza, vulnerabilità, rabbia e riconciliazione. Nell’intervista che segue, Ginevra si racconta con disarmante sincerità, svelando il processo che l’ha portata a trovare nuove voci dentro di sé, a trasformare la solitudine in alleata creativa e a dare corpo e anima a un suono essenziale ma potentissimo. Un confronto autentico, che riflette la stessa densità emotiva che si respira traccia dopo traccia.
Intervista
In “FEMINA” ogni brano racconta una sfaccettatura diversa dell’essere donna: quale “voce” ti ha sorpreso di più nel processo di scrittura, e come ha cambiato la tua visione di te stessa?
Quella che mi ha sorpresa di più è sicuramente la mia capacità di essere così sincera, schietta e – in alcuni tratti – anche dura. Mi ha colpito riuscire a raccontare con tanta lucidità e verità il mio sgomento, la mia rabbia, soprattutto riguardo alla condizione della donna nella società, alla violenza, ma anche alla mia storia personale. La voce più arrabbiata, più netta, mi ha sorpresa non tanto per l’emozione in sé, quanto per come sono riuscita ad esprimerla e farla diventare racconto.
Hai trasformato la solitudine in un atto creativo, cullandola anziché fuggirla: che luce nuova ha acceso nei testi e nelle melodie del tuo album questo rapporto intimo con il silenzio?
Per me la solitudine è fondamentale. Quando scrivo ho bisogno di una mia bolla sacra, un luogo protetto dove posso raccogliermi e lasciar entrare solo le persone coinvolte nel processo creativo. Durante il lavoro su questo disco ho anche fatto un viaggio da sola, superando paure personali. È diventato uno spazio importante di confronto con me stessa, con le mie emozioni e con la mia creatività. All’inizio può spaventarmi, ma poi scopro che lì sto bene, che lì mi sento davvero al sicuro.
L’alchimia tra strumenti “suonati” e arrangiamenti essenziali ha dato vita a sonorità organiche e potenti: come sei riuscita a trovare l’equilibrio perfetto tra emozione grezza e pulizia compositiva?
Il suono è stato frutto di un grande lavoro, ma soprattutto del desiderio di comunicare in modo diretto, senza fronzoli. Questa esigenza ha guidato le scelte sonore: ho voluto suoni organici, reali, concreti, e meno eterei. In questo modo si è creato un equilibrio molto forte tra testo, melodia e sound, che secondo me riflette esattamente il messaggio che volevo trasmettere a chi ascolta