FRACTALS torna con FIOR(i)
NUOVI TALENTI
6/25/20251 min read


FRACTALS non è solo musica: è un viaggio tra i frattali dell’anima, dove ogni frammento di vita quotidiana diventa occasione per scavare dentro e rispecchiarsi nel Tutto. Un progetto che spinge a guardarsi in faccia, senza filtri: che siano i lati oscuri, le ossessioni, o quei desideri che ci spingono al limite.
Con FIOR(i), FRACTALS mostra il suo lato più sperimentale e drammatico. Il brano è un incantesimo elettronico che racconta il logorio provocato da relazioni fugaci, vissute come tentativi goffi – e a volte autodistruttivi – di riempire vuoti interiori.
Il cuore, in questa storia, è un giardino affollato da troppi fiori. Così tanti da non poterli più nutrire. E il fioraio, ormai impazzito, continua a piantarne di nuovi per dimenticare l’unico fiore che ha davvero amato. Un gesto ripetuto, compulsivo, che sa di vizio e malinconia.
Sul piano sonoro, FIOR(i) è una filastrocca oscura con un’anima elettronica ruvida e viscerale. Una tensione disturbante, ma irresistibile: mentre l’atmosfera si fa densa, arriva un drop latineggiante che ti spiazza… e ti costringe a muoverti. Anche se stai piangendo dentro.
La produzione è firmata da Keita Daniel Prugger (già nel duo Pief), producer italo-giapponese con base a Milano e vecchio compagno di studi di Francesco/FRACTALS. È l’unico brano del progetto non prodotto direttamente dall’artista, che però ne ha curato interamente la direzione artistica e compositiva.
Un dettaglio che racconta molto: anche quando si affida ad altri, FRACTALS sa esattamente dove vuole andare. E se il percorso è doloroso, teatrale, pieno di simboli e contraddizioni, tanto meglio.
Perché è lì che la musica diventa davvero catartica.
Il 20 giugno è uscito FIOR(i), terzo singolo di FRACTALS, il progetto musicale che unisce elettronica e catarsi, suono e introspezione, club e classicismo teatrale.