Gazzelle al Circo Massimo: la fine più bella che potesse capitarci

CONCERTI & LIVE

6/8/20252 min read

“I concerti dovrebbero iniziare dalla fine”, ha detto Flavio.
E forse aveva ragione. Perché quello che è successo al Circo Massimo venerdì 7 giugno non è stato solo un concerto, ma un’esplosione di verità, musica e gratitudine. Un modo per lasciar andare, per dirsi “ci siamo stati”, per emozionarsi insieme.

Matteo Alieno apre a sorpresa – e conquista

È Matteo Alieno ad aprire la serata, e la notizia lo raggiunge solo due giorni prima. Emozionato, sale sul palco e viene accolto con entusiasmo da un pubblico già caldo.
Porta in scena i suoi brani più sinceri, che parlano della fatica di crescere, di stare al mondo, ma anche dell’amicizia e della speranza.
Con “Piselli”, una canzone dedicata al suo migliore amico Gustavo, regala un momento tenero e ironico.
Il pubblico lo accompagna già dal secondo brano, battendo le mani a tempo. Il Circo Massimo inizia a vibrare.
Chiude ringraziando Gazzelle e Maciste Dischi per l’opportunità: “È un onore essere qui”.

Gazzelle, l’attesa e l’esplosione

Dajeee Romaaa!” – urla Flavio appena entra in scena.
Siamo un fottìo!” – aggiunge, guardando il mare di luci.
Otto anni dopo il suo primo live proprio lì, torna al Circo Massimo con una scaletta che alterna intimità e potenza.

Fulminacci: ironia e complicità

Primo ospite della serata è Fulminacci, compagno di palco e di generazione.
I due scherzano sull’ingresso anticipato del cantautore sul brano “Sette” – “Dai, cantiamo va’ che è meglio” – ma è tutto parte di un’intesa sincera.
Flavio lo presenta come “il principe di Roma”. E Filippo risponde portando sul palco il suo solito mix di ironia e profondità.

Dal privato al politico, dalla malinconia all’euforia

Tra un brano e l’altro, Gazzelle si ferma. Parla di ciò che succede nel mondo, lancia un messaggio contro la guerra, introduce “Piango anche io” con delicatezza.
Poi la scaletta cambia ritmo: arrivano “Zucchero Filato”, “Vita Paranoia”, “Scusa” e “Se il mondo finisse domani”.
Il pubblico salta, canta, urla.

Noyz Narcos infiamma Roma

La sorpresa della serata è Noyz Narcos, uno dei nomi più iconici del rap romano.
Con il suo stile crudo e potente, porta un’energia completamente diversa, arricchendo la serata di un momento potente e imprevedibile.
Due mondi musicali si incontrano e si esaltano, nel nome di Roma.

Amore, famiglia, fragilità

Nel cuore del live, Flavio si fa ancora più personale.
Dedica un brano alla sua ragazza, “la prima vera canzone d’amore” scritta per chi lo ha salvato in un periodo buio.
Parla del rispetto verso le donne e introduce con delicatezza “Coprimi le spalle”, dedicata alla sua famiglia e legata a un ricordo di sua madre che cucinava mentre lui scriveva la canzone.

Confessioni dal palco

Poi si ferma e racconta.
Sapete com’è la vita di un cantante? Nessuno lo sa. Io ve la dico.
Sono salito su questo palco teso, pieno di ansia. Ora invece vorrei restare qui per sempre.
I concerti dovrebbero iniziare dalla fine.”
È un momento vero. Il più vero della serata.

La chiusura: "Destri", luci, e lacrime

Prima di chiudere, fa alzare le mani. A chi è felice, triste, disoccupato, innamorato, stanco.
E poi dedica l’ultima parte del live a “chi non sa che cosa fare della propria vita”.
Canta “Tutta la vita” guardando un panorama di luci.
Chiude con “Destri”, tra lacrime e applausi.

Prima di lasciare il palco, si toglie gli occhiali, ringrazia, sorride, si emoziona.
“Questo è stato il concerto più bello della mia vita. Ora però mi fermo per un po’.”

E mentre tiene una mano sul cuore e l’altra verso il cielo, Gazzelle si ferma. E con lui, tutto il Circo Massimo.

📝 A cura di Frammenti Media

📍 Live: Gazzelle – Circo Massimo, 7 giugno 2025
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