
Hora Prima – “Hora Prima”: un album che ci riporta dove tutto è cominciato
ANALISI & RECENSIONI
7/15/20252 min read


Viviamo nel tempo dell'efficienza. Dei comandi vocali, degli algoritmi, delle risposte immediate. Ma cosa resta dell’umano, quando ogni cosa sembra costruita per funzionare – e non più per sentire?
A questa domanda provano a rispondere gli Hora Prima, band pugliese che torna con un disco denso e necessario: si intitola come loro, “Hora Prima”, ed è fuori dal 4 luglio per Ma.Ra.Cash Records. Non è solo un album: è un atto di resistenza, una bussola filosofica nel caos del presente, un ritorno all’essenziale.
Dopo il debutto con L’Uomo delle Genti, che rileggeva in chiave laica la figura di San Nicola, il gruppo alza l’asticella e affronta un tema urgente e universale: il rapporto tra spiritualità e tecnologia, tra mente e macchina, tra chi eravamo e chi rischiamo di diventare.
Un viaggio tra algoritmo e coscienza
In un mondo in cui l’intelligenza artificiale si insinua anche negli spazi più fragili – quelli della creatività, dell’anima, dell’arte – gli Hora Prima ci invitano a rallentare. A fermarci. A ricordare. E lo fanno con parole e suoni che scavano in profondità, unendo prog rock, elettronica, poesia e ricerca interiore.
Tra le tracce chiave c’è “Intelligenza Artificiale”, in cui una voce sintetica racconta la propria prigione:
“Passo il tempo aggiornamento / zero one zero neuroni elettrici…”
Un canto malinconico, quasi una confessione: non è la macchina il nemico, ma l’essere umano che ha smarrito il proprio centro.
All’opposto, “Uomo Ancestrale – Primordio” ci porta nel cuore selvaggio della natura, dove ogni cosa è materia, corpo, respiro:
“Mi sveglio in un luogo perduto / avvolto da alberi e sassi…”
Qui l’elettronica si spegne, lasciando spazio a suoni più arcaici, viscerali. Un contrasto che non è rottura, ma percorso di ritorno.
Un manifesto sonoro e spirituale
“Hora Prima” è un disco che non ha paura della complessità. Che rifiuta la fretta e il rumore. Che si prende il tempo – e lo chiede anche a chi ascolta. I testi attingono a filosofia, spiritualità, mitologia. La musica segue l’onda del pensiero: stratificata, cinematica, mai scontata. Un progressive rock che si apre al contemporaneo, ma senza perdere identità e profondità.
La band – nata a Bari dall’incontro tra Francesco Bux e Domenico De Zio, oggi completata da Roberto Gomes, Roberto Di Lernia e Andrea Catalano – ha già calcato palchi importanti, da Sanremo Rock al 2 Days + 1 Prog Festival di Veruno. E con questo nuovo lavoro conferma una cosa: il coraggio di essere fuori moda è, forse, il gesto più moderno possibile.
Un ascolto da abitare, non da consumare
“Hora Prima” non è musica da sottofondo. È un’esperienza da attraversare.
Un richiamo a ciò che ci rende vivi.
Un invito a tornare prima del rumore, prima dei filtri, prima della paura.
📀 Ascolta l’album completo: Hora Prima – Album
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