Joan Thiele incanta la Rocca Malatestiana: un live che unisce intimità ed energia

CONCERTI & LIVE

8/24/20252 min read

Cesena, Rocca Malatestiana, una fresca serata di fine agosto. Ha appena piovuto, c’è odore di erba bagnata e una leggera umidità. Siamo tutti qui in occasione del live di Joan Thiele, cantautrice italo-colombiana.

Nell’attesa c’è una musica di sottofondo, le persone chiacchierano, quando le luci si spengono e si sentono le note di Pazzerella: è così che inizia il live, introdotto in religioso silenzio dal brano che la nonna di Joan ha voluto regalare a sua nipote (e che chiude il suo ultimo album Joanita). Una scelta che riflette l’importanza delle radici, da sempre linfa vitale nella musica della cantautrice.

Terminato il brano, fa il suo ingresso la band, e sui rintocchi de La forma liquida vediamo entrare Joan Thiele: passo sicuro, incredibile teatralità ma allo stesso tempo eleganza e delicatezza. Tutto è studiato nei minimi dettagli, nulla è fuori posto. Basta il primo accenno di voce per catturare il pubblico: “Dimmi la verità, che differenza fa, essere libera senza la mia libertà?”. Joan sceglie di iniziare mettendo al centro il concetto di libertà, tematica ricorrente nei suoi testi, che contribuisce a immergere subito gli spettatori nel suo immaginario, dove istinto, coraggio e fiducia in sé stessi diventano fondamentali.

Il concerto prosegue attraversando ogni canzone di Joanita e alcuni dei suoi successi precedenti, come Puta, Cinema, Le Vacanze o la suggestiva Rainbow. Dal vivo la voce di Joan sorprende per intensità e sfumature: calda, profonda, avvolgente come un abbraccio, capace di passare dai sussurri intimi di Le Vacanze alle esplosioni catartiche di Cruz, mantenendo sempre controllo ed emotività.

Non è però un “monologo” della cantautrice, ma un dialogo continuo tra voce e strumenti. Grande spazio viene dato ai musicisti: niente basi, tutto suonato live con maestria. I brani sono stati riarrangiati insieme a Joan per una resa dal vivo impeccabile. Le sonorità spaziano dal rock all’R&B, passando per atmosfere cinematografiche e vibrazioni mediterranee, restituendo un viaggio introspettivo e collettivo allo stesso tempo. La fiducia con i suoi musicisti è palpabile: gli strumenti non accompagnano soltanto, ma completano, creando un concerto che è momento di scambio e comunione.

Con la sua chitarra elettrica, al termine di Bacio sulla fronte, Joan si lascia andare a un momento strumentale energico, divertendosi sul palco insieme alla band e regalando attimi indimenticabili.

La vera protagonista resta però l’emotività: Joan vive ogni parola scritta nei suoi testi e la restituisce con autenticità. Nei momenti intimi sembra aprire delicatamente al pubblico le porte del suo mondo interiore; nei momenti energici, invece, si concede completamente, seguendo quella parte istintiva che è il filo conduttore del suo album Joanita. Il legame con il pubblico è tangibile: un filo invisibile fatto di affetto e riconoscenza che attraversa tutto il live.

Il concerto si chiude tra applausi fragorosi. Tornando a casa rimane addosso la sua delicatezza e allo stesso tempo l’energia che ha travolto tutti. Joan Thiele conferma di essere un’artista capace di trasformare un live in un’esperienza immersiva, sospesa tra intimità e potenza evocativa. Non è stato soltanto un concerto, ma un incontro, uno scambio reciproco, un momento che resta.