
Marea: tra ricordo e sogno, un “Appuntamento” che diventa musica
INTERVISTENUOVI TALENTI
10/2/20252 min read


Con il nuovo singolo Appuntamento (Dischi Uappissimi), Marea apre le porte al suo primo EP Caldo cotone in uscita a novembre 2025. Un valzer intimo e nostalgico, che intreccia ricordo e presente con un tocco cinematografico. La cantautrice barese ci racconta come la musica sia per lei rifugio, trasformazione e dialogo costante tra memoria e immaginazione.
Intervista a Marea
In Appuntamento parli di un incontro sospeso tra ricordo e presente: per te la musica è più un modo per trattenere ciò che è stato o per trasformarlo in qualcosa di nuovo?
La musica è il mio modo di ascoltarmi e di elaborare quello che mi succede e che provo, quindi sicuramente tutto questo materiale ne esce fuori trasformato, così come credo trasformi un po' anche me.
Il brano ha un’atmosfera quasi cinematografica: se dovessi immaginare la scena di un film che racconta questa canzone, quale immagine vedresti?
Io scrivo molto per immagini e adoro la musica da film ma faccio fatica a visualizzare la mia... questo brano comunque mi fa pensare al meraviglioso Past lives di Celine Song uscito qualche anno fa.
Nel titolo del tuo EP, Caldo cotone, c’è un’idea di protezione e intimità: quali sono i “luoghi morbidi” della tua vita e della tua scrittura in cui ti rifugi quando hai bisogno di ritrovarti?
È proprio il processo creativo in sé ad essere per me un luogo morbido, uno spazio libero in cui mi permetto di perdere la cognizione temporale e abbandonare aspettative e giudizi. È un bel regalo che riesco a concedermi a fasi alterne: non mi riesce sempre facile mettermi al pianoforte a tirar fuori tutto ma è davvero una bolla e spero si senta proprio questo attraverso i brani nuovi.
La tua musica sembra intrecciare memoria e sogno: credi che per raccontare davvero un sentimento serva più verità o più immaginazione?
Quanto sono veri i sentimenti? Non credo esistano sentimenti oggettivi ma il bello è proprio questo: dargli un valore e un peso e una forma anche se non possiamo toccarli né spacciarli per verità assolute. Credo che la musica e l'arte in generale siano la risposta a questa necessità squisitamente umana di non delineare sempre un confine preciso tra realtà e immaginazione.