MATTEO MARTELLA: DAL MIX AL MASTER, IL SUONO DI UNA NUOVA GENERAZIONE

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3/14/20253 min read

Dietro ogni grande canzone c'è un lavoro invisibile ma essenziale: il mix e il master. Matteo Martella è uno di quei professionisti che, senza mai stare sotto i riflettori, contribuiscono a definire il suono di un brano, portandolo a standard di livello internazionale. Con un percorso che lo ha visto affiancare artisti del calibro di Noemi e Yuman, e un sogno chiamato Grammy, Martella ci racconta la sua esperienza nel mondo della musica, tra sfide, soddisfazioni e il valore di un lavoro che trasforma una buona canzone in un grande successo.

"Il mix e il master sono tutto"

Il mix e il master rappresentano la fase finale della produzione di una canzone, ma il loro impatto sul risultato è determinante. "Si può salvare una canzone arrangiata male con un buon mix e master, ma non si può salvare una canzone arrangiata bene se il mix e il master sono fatti male", spiega Matteo. "È lo step che porta il brano agli standard odierni, quel valore aggiunto che lo fa suonare al meglio su qualsiasi piattaforma o impianto."

Una carriera nata da un colpo di scena

Per molti artisti, il momento di svolta arriva nei modi più inaspettati. Per Matteo, è stato il periodo della pandemia a rivelarsi decisivo. "Perdevo il mio lavoro, ma guadagnavo tempo per dedicarmi a quella che da passione stava diventando un mestiere", racconta. "Un giorno il mio insegnante mi chiese se fossi libero per una sessione in studio e, poco dopo, mi ritrovai a lavorare con Noemi e tutta la sua band. Lì ho capito di essere sulla strada giusta."

Tra Sanremo e teatro

Lavorare con artisti che hanno calcato il palco di Sanremo è stata un'esperienza formativa e stimolante. "Dopo Noemi, ho avuto modo di collaborare con Yuman, fresco vincitore di Sanremo Giovani", racconta Matteo. Ma le sfide non sono mancate: "Mixare e masterizzare l'EP di Romeo & Drill è stato un banco di prova importante. Purtroppo il duo ha smesso di fare musica poco dopo, ma è stata comunque un'esperienza preziosa."

Oltre alla musica, Matteo ha lavorato anche nel teatro, collaborando con nomi come Max Giusti, Milena Vukotic e Roberto Ciufoli. "Ogni ambito artistico mi ha insegnato qualcosa. Il suono ha un ruolo chiave anche sul palco, non solo in studio."

Il sogno del Grammy e il presente

"Ad oggi il Grammy è l'obiettivo ultimo, ma se dovessi arrivarci, cambierebbe di nuovo", confessa Matteo. "Credo che pianificare troppo il futuro porti a vivere in funzione di aspettative che possono anche non avverarsi. Io preferisco concentrarmi sul presente, dare il massimo ogni giorno e lasciare che i risultati parlino da soli."

L'intervista

FRAMMENTI MEDIA: Il mix e il master sono spesso un lavoro "dietro le quinte", ma quanto influiscono davvero sul risultato finale di una canzone?

MATTEO MARTELLA: Il mix e master è l'ultimo processo nella creazione di una canzone, ma è determinante. Si può salvare un brano con un buon mix, ma non il contrario. Questo la dice lunga su quanto sia importante questo lavoro.

FM: Qual è stata l'esperienza che ti ha fatto capire che questa sarebbe stata la tua strada? C'è stato un momento di svolta?

MM: Durante la pandemia ho perso il lavoro con cui pagavo l'accademia, ma ho guadagnato tempo per dedicarmi alla musica. Un giorno il mio insegnante mi chiamò per una sessione in studio e mi ritrovai a lavorare con Noemi e la sua band. Lì ho capito di essere sulla strada giusta.

FM: Hai lavorato con artisti di calibro nazionale: c'è stato un progetto che ti ha dato particolari soddisfazioni o che ha rappresentato una sfida?

MM: Lavorare con Noemi e Yuman subito dopo Sanremo è stato incredibile. Ma la sfida più grande è stata mixare e masterizzare l'EP di Romeo & Drill. Purtroppo il progetto non ha avuto il seguito che speravo, ma è stato un grande insegnamento.

FM: Il sogno dei Grammy è il tuo obiettivo ultimo o hai altri traguardi che vuoi raggiungere nel mondo della musica?

MM: Il Grammy è un sogno, ma non voglio vivere in funzione di un traguardo futuro. Preferisco concentrarmi sul presente, dare il massimo e vedere dove mi porterà il mio percorso.