Mattia – “Essere scomodo è la mia verità” Con “2 DI ME"

INTERVISTENUOVI TALENTI

Gabriele Lobascio

11/17/20252 min read

Autentico, diretto, istintivo. Con il suo primo album “2 DI ME” (in uscita per 40 Saints Records / ADA Music), Mattia porta nel pop italiano una nuova forma di sincerità: quella che non teme le contraddizioni, ma le accoglie.
Nel disco convivono due anime — la fragilità e la ribellione — che si incontrano e si scontrano in un equilibrio precario ma reale.
Abbiamo parlato con lui di verità, estetica, amore per la musica e del suo primo grande live, in arrivo a gennaio al Q-Hub di Milano.

1. Hai detto: “Sono scomodo a molti”. Ti pesa questa scomodità o è diventata la tua forza?

All’inizio mi pesava, sì. Ti chiedi sempre se stai sbagliando qualcosa, se dovresti smussarti per essere accettato. Poi ho capito che essere “scomodo” significa semplicemente essere vero, e non tutti riescono a stare davanti alla verità. Ora quella scomodità è la mia armatura. Se non disturbi nessuno, forse non stai dicendo niente di importante.

2. Il concept visivo di “2 DI ME” è potente e curato. Quanto conta per te l’estetica nel racconto di un artista?

Conta tantissimo, ma solo se nasce da qualcosa di autentico. L’estetica non è solo bellezza, è linguaggio. È un modo per far arrivare chi sei anche prima che canti una parola. Io amo curare i dettagli perché parlano di me: la forza, la verità, la voglia di sperimentare. Quando estetica e verità si incontrano, lì nasce l’arte.

3. C’è un brano dell’album che senti più “tuo”, più vicino alla tua verità interiore?

C’è sempre una canzone che ti spoglia più delle altre. Nel mio caso è quella in cui ho lasciato andare ogni filtro, “2 DI ME” che dà il titolo all’album, dove non mi sono preoccupato di sembrare forte o giusto. È il mio modo per dire “sono così, prendimi o lasciami”. Ogni volta che la canto mi ricordo perché ho iniziato a fare musica.
Amo anche chi l’ha creata con e per me, i maestri Andrea Culpo e Reizon.

4. A gennaio arriverà il tuo primo grande live: cosa prometti a chi verrà a vederti al Q-Hub di Milano?

Prometto verità. Sarà uno show intenso, pieno di energia, ma anche di emozione. Voglio che la gente esca sentendosi parte di qualcosa, non solo spettatrice. Ci sarà la mia voce, la mia storia, le mie ferite — e anche tanta voglia di ballare e liberarsi.
Non sarà solo un concerto, sarà un momento di vita condivisa. Per questo show ho preso spunto dai grandi concerti pop d’oltreoceano. Qualcosa che in Italia si fa da poco e non abbastanza.