“Musica Eterna” è il ritorno di Grido a sé stesso

Alessia Conti

10/19/20255 min read

Musica Eterna suona come un progetto di rinascita e maturità, in quale momento hai capito che era arrivato il tempo di tornare con un nuovo album?
Prima di fare questo album ho fatto delle collaborazioni con altri artisti, dei freestyles su YouTube, delle pubblicazioni singole con cui mi sono divertito, le ho fatte con le tempistiche che volevo e andando a recuperare un po' di appunto collaborazioni che sognavo di fare da un po' di tempo.

Dopo aver fatto queste cose ho proprio sentito la necessità di fare un album per intero, quindi raccontarmi dalla A alla Z e mi sono quindi chiuso in studio a ricercare della musica di cui andare orgoglioso per tutta la vita, che il titolo appunto Musica Eterna è in contrapposizione alla

musica che insegue i trend, alla musica fast food, è un titolo solenne che sta a significare questo.

Descrivi il disco come un viaggio nel tempo, tra passato, presente e futuro. C'è stata una fase di questo viaggio che senti più tua in questo momento, ad oggi?

Sicuramente il presente, io sono una persona che tende a non farsi prendere dalla malinconia o a cadere nella trappola del era meglio prima.

anche del disco, ho raccontato fasi della mia adolescenza, un po' insomma anche delle mie radici.

Però cerco sempre di tradurre il passato in esperienza per poi concentrarmi sul presente e sui sogni che rappresentano il futuro, che sono la molla per il futuro. Io cerco di godermi il presente sempre,

Se dovessi scegliere proprio solo un brano che senti come tuo manifesto personale?

Credo G-R-I-D-O, perché è proprio un brano in cui mi sono descritto molto, porta il mio nome, mi piace rapparlo.

Però all'interno di musica eterna non so se è più rappresentativo di tutto il viaggio.

Ti ho risposto così distinto, poi ci sono brani un po' più scuri come Outlet o come Macchine volanti che sono veramente orgoglioso di aver scritto.

All'interno dell'album ha inserito dei featuring, c'è per caso stato uno di questi che ti ha messo di più alla prova artisticamente o emotivamente?

Guarda sono stati tutti in realtà molto naturali e tutti molto disponibili, io ho presentato l'idea del pezzo che avevo e tutti sono stati super veloci e contenti, hanno portato veramente delle strofe incredibili nel disco.

Sicuramente aver fatto il pezzo con Fibra va a chiudere un cerchio gigantesco della nostra storia dato quello che era successo in passato ed è stata una cosa veramente bella e hip hop fare un brano insieme seppellendo l’ascia di guerra e facendo una cosa di cui siamo contenti entrambi.

Parlando dei visual che gestisci dei live, volevo chiederti cosa ti ispira di più nel fare questa cosa che va oltre la musica?

Guarda io sono un nerd e quindi mi piace immaginare le cose, crearle al mio computer e poi vedere che si realizzano come appunto il disegno di un palco o i visual o magari appunto negli anni anche copertine videoclip è insomma un contorno alla musica che mi è sempre piaciuto coltivare e giocarci cioè per me è un divertimento quindi lascio che le idee fluiscano e si traducano.

Resta sempre una sorta di divertimento e di soddisfazione personale che che porti poi alla fine. E' un modo di giocare con le idee e di esprimere le sensazioni e le emozioni che hai dentro

Guardando la scena rap del momento c'è qualcosa che ti entusiasma di più che magari quando ho iniziato io non era così e viceversa e che ad oggi non rispecchia o comunque non si trova col tuo modo di far musica?

La cosa che mi piace è che comunque c'è tanto fermento, c'è tanto interesse c'è ancora tantissima presa sulle nuove generazioni ed è un

linguaggio che rimane lo specchio di quello che una generazione vuole esprimere, è un genere che trovo sempre molto spontaneo e molto diretto

Come ti senti quando sei sul palco e come vivi il rapporto con i fan sia quando li incontri?

Non vorrei sembrare banale, ma lo dico veramente con il cuore dal momento da in cui inizi a suonare a quando scendi per me è veramente un altro mondo. è una delle cose più belle che possa esistere nella mia vita perché seguire la musica, la concentrazione che serve per mettersi alla prova e dare uno spettacolo all'altezza di chi ti sta guardando e vedere che è un'emozione condivisa soprattutto in un mondo individualista come quello di oggi, vedere che uno spettacolo si fa insieme alle persone che lo stanno cantando con te è qualcosa di veramente meraviglioso qualcosa che va a toccare corde profonde dell'anima e quindi per me è veramente una cosa unica suonare.

A proposito di tour, il 19 Ottobre ci sarà la data conclusiva a Milano la tua città e volevo chiederti come la stai vivendo come la stai preparando e se ci sono in serbo delle sorprese?

Ci saranno delle sorprese, ma non posso dire altro, mi devo fermare qui.

In realtà ci saranno un po' di ospiti, mi farà piacere condividere il palco insieme a persone con cui ho collaborato nel tempo.

Ci stiamo preparando avendo messo in piedi una scaletta inedita con brani che non faccio da tanto tempo quindi sicuramente sarà l'occasione per suonare un bel po' di brani del disco nuovo ma anche ripercorrere un po' tutto quello che è stato il mio viaggio nella musica.

Poi Milano è sempre Milano, la sto vivendo con tanta ansia.

Milano è la città in cui poi ci sono gli amici tra il pubblico, i fan di vecchia data, ci sono spesso anche i parenti quindi è un po' sempre a livello emozionale la prova del nove, è sempre quella data dove vuoi che tutto vada in maniera perfetta. Poi ovviamente cercherò di lasciare

andare tutta l'ansia e far arrivare solo il divertimento e far sì che sia una data speciale un po' come tutte le volte che si suona Milano.

Abbiamo voluto fare uno spettacolo proprio incentrato sulle rime, sulle canzoni, sui messaggi che verranno lanciati durante la scaletta e quindi posso dire che sarà uno spettacolo rap senza troppi fronzoli, senza troppe costruzioni intorno.

Qual è la lezione più grande che la musica ti ha insegnato fino ad ora?

Credo che la lezione che mi ha sempre dato la musica è di metterci tutto te stesso, di lasciare andare veramente, di esprimerti senza pensare a quello che ne verrà dopo, ma semplicemente arrivare fino in fondo a quella che è la tua esigenza di esprimerti in quel momento.

La prima vittoria è quella di guardarti allo specchio e dire “Ok, mi sono impegnato al massimo nel fare qualcosa.”

Se potessi parlare al tè degli esordi proprio sui primi palchi o ancora quando non c'erano i palchi, cosa gli diresti adesso?

Il Grido adulto direbbe al grido ragazzino, innanzitutto continua così, credici.

Un consiglio sarebbe, ripensando un po' a certe cose, del percorso ecc., è stai attento alle persone di cui fidarti, perché soprattutto nel momento del successo ci si scontra anche con molta finzione o con molto arrivismo, non tutti per fortuna.

C’è chi la musica la rincorre per una vita, e chi la lascia andare per poi ritrovarla. Grido appartiene a questa seconda categoria. Con Musica Eterna firma il suo ritorno: un progetto che parla di rinascita, autenticità e del bisogno di restare fedeli a sé stessi, anche quando tutto intorno cambia.