“Nessuno al mondo”: la verità dell’amore secondo Lorenzo Lepore

ANALISI & RECENSIONINUOVI TALENTI

8/4/20251 min read

C’è un momento, nella corsa frenetica della vita, in cui ci si ferma. E si guarda chi ci sta davvero accanto. È lì che nasce “Nessuno al mondo”, il nuovo singolo di Lorenzo Lepore, in radio dal 18 luglio e accompagnato dal videoclip firmato da Simone Scarcelli, regista che ha collaborato con Ultimo, Coez e persino Sting.

Una ballad sincera, spoglia, essenziale.
Una dichiarazione d’amore che non vive di idealismi, ma di gesti piccoli e quotidiani, nati nel caos metropolitano e tenuti in piedi con il cuore in mano.

«Questa è la dedica d’amore più profonda che potessi offrire a chi continua a proteggermi dal mio dolore», racconta Lorenzo.
«È un legame vissuto a denti stretti, capace di superare il peggio, come un raggio di sole nel mezzo di un temporale».

Il video, uscito il 25 luglio, accompagna con grande delicatezza la canzone, senza invaderla. Scarcelli sceglie la poesia visiva, affidandosi a luce, sguardi e atmosfere rarefatte. Una narrazione che non urla, ma arriva dritta, perché vera.

UN PEZZO DI CIELOCITTÀ

Il brano è tratto da “Cielocittà”, il secondo album del cantautore romano, uscito lo scorso novembre per T-Recs Music grazie al bando SIAE “Per chi crea”.
Un disco che racconta la città e chi la abita. Un luogo in cui ci si perde e ci si salva, tra asfalto, antenne, tramonti, incontri, solitudini.

Dodici brani che scivolano tra cantautorato, poesia urbana e malinconia contemporanea.
Una raccolta che non cerca hit, ma verità. Che non grida, ma resta.
Prodotto da Tony Pujia e suonato da decine di musicisti, Cielocittà è un lavoro istintivo, sporco, vivo.
Come la città. Come noi.

UN CANTAUTORE CHE STA FACENDO STRADA

Classe ’97, Lorenzo Lepore ha già all’attivo premi importanti (Amnesty International, Musicultura, Lauzi, De André, Botteghe d’autore) e palchi significativi: Monk, MEI, Indiegeno Fest, Teatro Atlàntico.
Di recente ha aperto il live di Roberto Vecchioni, confermando un percorso che cresce senza perdere autenticità.

Con “Nessuno al mondo” e Cielocittà, Lorenzo non cerca scorciatoie.
Scrive, suona, canta per lasciare qualcosa.
E in un mondo che scorre troppo veloce, questo è già un atto rivoluzionario.