Perchè Olly ci piace così tanto?

ANALISI & RECENSIONI

Alessia Conti

10/6/20252 min read

Nell’ultimo anno si è sentito parlare tanto di Olly, in arte Federico Olivieri, classe 2001, ma come mai? Perchè funziona così tanto?

Il grande pubblico lo ha conosciuto grazie a Sanremo Giovani e con Polvere, ma è stato il trionfo a Sanremo 2025 con Balorda nostalgia a trasformarlo in un vero fenomeno generazionale. Una ballad intensa, diventata poi un inno collettivo: malinconica e potente, capace di far cantare insieme intere platee.

I fan più stretti lo conoscono già da prima, da quando lui stesso diceva “Per me la musica è l’unica e mi piglia male comunque pensare che potrebbe non andare per un qualche motivo”, quando la musica non era una certezza, ma per qualche fan era già un artista da sostenere.

Sicuramente “Ico le paranoie le ha ancora”, ma è cresciuto e trattando temi sempre attuali per la sua generazione, non ne sbaglia una.

Al di là dei numeri, dei sold out e delle grandi produzioni, ciò che rende Olly speciale è la sua capacità di raccontare emozioni universali con parole semplici. La nostalgia, la fragilità, la voglia di riscatto, l’amore che cambia forma. Canzoni come Depresso fortunato o Questa domenica diventano specchi in cui ognuno può riconoscersi. È per questo che Olly piace così tanto: perché non si limita a cantare, ma crea legami.

E forse il segreto sta proprio lì. Non è soltanto un artista che sale sul palco: è un ragazzo che riesce a trasformare i suoi sentimenti in musica, e a farli diventare un coro collettivo. Ogni suo concerto non è solo spettacolo, ma un’esperienza che lascia addosso la sensazione di aver condiviso qualcosa di vero.

L’ultimo disco “Tutta vita” seguito dalla deluxe uscita pochi giorni fa “Tutta vita (SEMPRE)”, conferma certamente il talento in crescita, ma definisce il profilo artistico: la voglia di dire le cose in faccia, di essere autentico, nessuna narrazione esagerata, solo verità, la stessa che vivono i ragazzi della sua età.

Uno dei punti sicuramente più caratteristici di Olly sono i live, pieni di emozioni e dai quali esci senza fiato perchè hai ballato troppo.

Le ultime due date all’Ippodromo hanno mostrato un artista in pieno controllo del palco, ma soprattutto vicino al pubblico. Non un concerto qualsiasi, ma un rito condiviso, dove chi ascolta si riconosce nei suoi testi e nelle sue emozioni. Nonostante il diluvio della seconda data, è stato naturale per i fan restare sotto palco e cantare le ultime canzoni con tutte la voce che avevano.

Quelle serate hanno lasciato il segno e sono state l’inizio di un qualcosa di ancora più grande.

Adesso è il turno dei palazzetti: Olly toccherà le principali città italiane, ma non solo durante l’autunno, perchè vista l’enorme richiesta, sono state riproposte altre date nella primavera 2026

Inutile dire che le date sono tutte sold out fino alla prossima estate, dove il tour prenderà un’altra piega: “Tutti a casa”, le 3 date conclusive allo Stadio Luigi Ferraris, date che in pochissimi giorni sono andate esaurite.

Un ritorno a casa in grande stile, nello stadio della sua Sampdoria.

È forse questo il punto: nonostante il successo, i palazzetti pieni e i riflettori addosso, Olly resta sempre quel ragazzo che la sera esce a divertirsi con gli amici, che non si prende mai troppo sul serio.

È lì la sua forza: riesce a passare dal palco di Sanremo a una serata qualsiasi senza perdere autenticità. E forse è proprio questo che lo rende così vicino a chi lo ascolta, perché prima di essere un fenomeno musicale, è semplicemente uno di noi.

foto: @ariaintesta