Rkomi firma il suo lavoro più personale con "decrescendo"

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Alessia Conti

6/9/20252 min read

Un viaggio emotivo in caduta libera

Dimenticate il Rkomi da classifica, la sua parentesi da rocker o le incursioni nel pop più radiofonico. In decrescendo. c’è un ritorno alle radici, ma con la lucidità di chi ha attraversato molte versioni di sé e ha deciso di fermarsi a guardarsi dentro. È lo stesso artista a descrivere il disco come un "bungee jumping emotivo": un tuffo nel buio delle proprie fragilità, delle paure e dei fallimenti, per poi riemergere con una nuova consapevolezza.

La copertina è un manifesto silenzioso di tutto questo: un giovane Mirko imbronciato tra coetanei sorridenti. Uno scatto che cattura un senso di esclusione e malinconia, preludio perfetto all’atmosfera del disco.

Collaborazioni che arricchiscono, senza distogliere

A sostenere e completare il racconto di Rkomi ci sono alcuni dei nomi più incisivi della scena urban italiana: Bresh, Ernia, Izi, Lazza, Nayt e Tedua. Ognuno di loro entra nel disco in punta di piedi, portando un frammento del proprio vissuto, senza mai oscurare la visione centrale. È sempre Rkomi a guidare il filo narrativo, con una coerenza rara.

Il lavoro dei producer – tra cui Shablo, Katoo, Robert Ner, Celo, Dibla, Jiz e Shune – costruisce un impianto sonoro elegante e stratificato, ma mai invasivo. Il sound accompagna le parole, le valorizza, senza rubare spazio al significato.

I singoli: istantanee di un percorso

L’album è stato anticipato da quattro brani, ciascuno rappresentativo di una diversa sfumatura emotiva:

  • "Il ritmo delle cose", presentato sul palco del Festival di Sanremo 2025, è un brano poetico e denso, che ruota attorno alla frase “Quante cose distruggiamo costruendo / è un violento decrescendo”, che dà anche il titolo al disco.

  • "Apnea da un po’" riflette il disagio e la tensione di chi vive costantemente sotto pressione, con una Milano inquieta e compressa a fare da sfondo.

  • "L’ultima infedeltà" è il brano più vulnerabile: un addio amaro, ma anche la fine necessaria di un ciclo per potersi rimettere in cammino.

  • "Dirti no", uscito insieme all’album, è forse la canzone più viscerale: un rifiuto netto, consapevole, carico di verità e liberazione.

Rkomi si (ri)scopre: più autentico che mai

Con decrescendo. Rkomi firma il suo lavoro più intimo e maturo. Un disco che rinuncia ai filtri, che si prende i suoi tempi, che non ha paura di mostrarsi fragile. È un'opera coesa, profonda, che segna una vera rinascita artistica e personale.

Non è solo il ritorno di un artista. È il ritorno di Mirko: più vero, più vulnerabile, più libero.

Il 23 maggio 2025 ha segnato una tappa fondamentale nella carriera di Rkomi: con decrescendo. – il suo quarto album in studio, pubblicato da Island Records e Universal Music Italia – l’artista milanese compie un deciso passo verso la sua interiorità. Un disco intenso, sincero, che rinuncia a maschere e sovrastrutture per lasciare spazio all’essenziale: il racconto nudo di sé.