Salmo incendia l’Unipol Arena – Bologna on Fire

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Karen Zardi

10/29/20252 min read

Bologna, 28 ottobre 2025 — L’Unipol Arena è esplosa sin dal primo secondo del concerto di Salmo, in uno show da fuoco — letteralmente. Un’entrata tra fiamme, luci e bassi devastanti ha subito fissato il tono della serata: “da on Fire”.

Appena partono le prime note di “Ave Maria”, il pubblico è già in delirio. Poi, senza tregua, arrivano “Stai zitto” e “Neurologia”, accompagnate dal grido “Bologna, fatevi sentireee!”.
Salmo carica la folla con la solita grinta:

“Dai, tirate fuori questa cazzo di voce!”

Tra un brano e l’altro, si ferma a salutare:

“È un onore essere qua. È davvero figo, grazie a tutti, sono contento.”
Con ironia si assicura che tutti stiano bene e poi sgancia la notizia: questa è la sua ultima data italiana nei palazzetti, prima del tour internazionale che lo porterà a Londra, New York e Los Angeles.

Ironia, follia e momenti intimi

Tra i momenti più iconici, Salmo ricorda la Terrazza Lucio Dalla da cui si era lanciato un anno prima:

“Mi sono rovinato tutti i concerti dopo… ormai sono vecchio, non mi lancio più. O forse sì, se mi prendete voi prendo la rincorsa.”
Poi rallenta con “Prega per me”, lasciando spazio a un momento più soft che dura poco: l’adrenalina ritorna immediata con “Figlio del prete” e “Cartina corta”.

Special guest, riflessioni e verità scomode

Durante “Bye Bye” arriva un ospite speciale: Kaos, accolto da un applauso fragoroso.
Tra un brano e l’altro, Salmo mostra la sua parte più umana: si preoccupa che il pubblico abbia acqua, raccomanda attenzione agli oggetti e invita tutti a stare bene.
Con “L’Alba” il mood si fa intimo, quasi poetico, mentre lancia un messaggio personale:

“Sogno? Scrivitelo. Ma non farlo leggere a nessuno.”

Poi arriva la stoccata:

“A nessuno frega un cazzo della buona musica, siamo tutti un balletto su TikTok.”
E subito dopo, la ribellione pura di “Faccio come mi pare” scuote l’arena.

Un pubblico in delirio

Il pubblico è una marea in movimento. Salmo divide la folla in due e urla:

“Ai lati urlate! Ora fatemi vedere come cazzo si fa!”
Parte “Aldo Ritmo” e l’arena diventa un pogo collettivo.
Tra i momenti più nostalgici, ricorda:
“Vi ricordate MySpace nel lontano 2010? Quando non mi cagava nessuno…”
Da lì spara una tripletta micidiale: “La prima volta”, “Crudele” e “90 Minuti”.
Poi rievoca anche un vecchio infortunio:
“Una volta qui a Bologna mi sono rotto una gamba durante un concerto… ma ho continuato a saltare.”

Finale tra intimità e techno

Nel gran finale, le luci si abbassano e parte “Conta su di me”, seguita da “C’è un diavolo in me” e “Il cielo nella stanza”, con tutto il pubblico a cantare.
Quando sembra finita, Salmo rientra con la maglia del Bologna e trasforma l’arena in un afterparty techno: “Respira”, “Ho paura di uscire”, “Perdonami” e “Mamma sto male” scuotono ogni centimetro del palazzetto.

90 minuti di fuoco puro

Un concerto totale, dove ogni brano, ogni fiamma, ogni parola ha costruito una serata indimenticabile.
Salmo ha dominato l’Unipol Arena per oltre 90 minuti di energia, ironia e connessione: Bologna on Fire, letteralmente.