"Sedici: imparare a esistere oltre l’ansia"

3/31/20252 min read

La musica ha il potere di farci sentire meno soli, di dare voce a emozioni che a volte sembrano troppo grandi da affrontare. Per Sedici, cantare non è solo un atto artistico, ma un modo per affermare la propria esistenza, per sentirsi presente in un mondo che spesso sembra sfuggire tra le dita. Nel suo ultimo brano, l’artista esplora il rapporto con l’ansia e la necessità di trovare uno spazio sicuro, dentro e fuori di sé.

In questa intervista, Sedici ci racconta il suo percorso, i momenti di svolta e la continua ricerca di una casa interiore, in cui la paura non sia un ostacolo, ma parte del viaggio.

Nel brano canti per sentire il tuo eco, per provare a essere presente. Qual è stato il momento in cui hai capito che l’ansia non era l’unico filtro attraverso cui vedere il mondo?

Credo che non ci sia stato un momento preciso, ma una serie di piccoli passi. Ho iniziato a rendermi conto che potevo esistere anche al di fuori dell’ansia, che non era l’unica voce nella mia testa. La musica è stata il mio primo spazio sicuro, il posto in cui non dovevo difendermi da niente, in cui potevo semplicemente esserci.

Hai scritto questa canzone su una scogliera in Grecia, ma l’hai concepita in una stanza piena di ansia. C’è un luogo, fisico o mentale, in cui ti senti davvero a casa?

La mia casa è nelle cose che mi fanno sentire viva. Può essere un palco, una conversazione profonda... Non è un luogo fisso, ma una sensazione che cerco di ritrovare ovunque vada.

La tua musica racconta il bisogno di essere presenti, di uscire da quel labirinto mentale in cui a volte restiamo intrappolati. Qual è stato il tuo punto di svolta, il momento in cui hai deciso di non lasciare che la paura ti fermasse?

Forse quando ho capito che anche la paura può essere trasformata in qualcosa di utile. Ho smesso di aspettare, di sentirmi "pronta" e ho iniziato a buttarmi, anche con l’ansia addosso.

Se il viaggio dell’eroe fosse la storia della tua crescita artistica, a che punto pensi di essere? Stai ancora affrontando le sfide o senti di aver trovato una tua dimensione?

Sono assolutamente ancora nel viaggio, ma ora diciamo che so perché sto camminando. Le sfide ci sono sempre, ma ho smesso di vederle come ostacoli e ho iniziato a viverle come parte del percorso. Forse non ho ancora trovato del tutto la mia dimensione, ma sto costruendo qualcosa che mi rende sempre più fiera.