Utilizzando Spotify finanzi la guerra? Daniel Ek, Helsing e i droni militari: una spiegazione
NEWS
Eleonora Freguglia
7/15/20253 min read


Negli ultimi giorni si sente molto parlare di un enorme investimento di denaro da parte di Daniel Ek, fondatore e amministratore delegato di Spotify. Si parla di 600 milioni di dollari, che Ek avrebbe investito in una società di nome Helsing, start up tedesca specializzata nella produzione di droni militari controllati con l’intelligenza artificiale. L’investimento non è stato fatto direttamente da Spotify, ma mediante Prima Materia, una società d’investimento di proprietà di Daniel Ek.
La mossa dell’imprenditore padre di Spotify ha portato Helsing a diventare una delle aziende tecnologiche di maggior valore in Europa. Con l’investimento, Ek si è inoltre guadagnato un posto nel consiglio d’amministrazione della società.
Ma cos’è Helsing esattamente?
Helsing nasce in Germania nel 2021 per sviluppare un software militare basato sull’AI in grado di analizzare e produrre una mappa dettagliata e in tempo reale del campo di battaglia. Nel 2023 però fa una svolta e decide di passare dalla produzione di soli software a quella di sistemi di combattimento.
Le armi sviluppate da Helsing dal 2023 sono già state utilizzate in Ucraina. Dapprima, Helsing aveva fornito al governo di Kyiv solamente il software necessario al controllo di droni HF-1, prodotti però da un partner ucraino. La seconda tecnologia utilizzata dall’Ucraina nel conflitto contro la Russia è il drone HX-2, progettato e realizzato direttamente da Helsing. Si tratta di un drone capace di raggiungere obiettivi distanti fino a 100 chilometri di distanza, resistendo alle interferenze nemiche. Interi sciami di droni possono essere controllati da un singolo operatore.
Daniel Ek e l’investimento in Helsing
Cosa c’entra Daniel Ek con tutto questo? Non è la prima volta che Ek investe in Helsing. Il suo primo investimento risale infatti al 2021, pari a 100 milioni di euro. Una mossa che ha inevitabilmente delle conseguenze a livello reputazionale, conseguenze di cui il padre fondatore di Spotify è ben consapevole. Ha infatti dichiarato al Financial Times:
“Sono sicuro che le persone criticheranno la mia decisione e va bene così. Personalmente non sono preoccupato. Mi concentro di più sul fare ciò che ritengo sia giusto e io sono convinto al 100% che questa sia la cosa giusta per l’Europa.
C'è un'enorme consapevolezza del fatto che ora l'intelligenza artificiale guida il nuovo campo di battaglia... Non possiamo sottovalutare le implicazioni di questo conflitto [in Ucraina] o di qualsiasi altro conflitto in futuro.”
Questa scelta, dunque, sembra essere qualcosa in cui Daniel Ek crede fermamente, tanto da scegliere di vendere una parte significativa delle azioni di Spotify per sostenere l’investimento nel settore militare. I dati di Music Business Worldwide dicono che ad oggi Ek ha ricavato 723,8 milioni di dollari dalle vendite di queste azioni, portandolo a possedere solo 14,3% del capitale generato dalla piattaforma di streaming musicale più usata al mondo.
Le reazioni degli utenti e la protesta di Piero Pelù
La decisione di Ek di investire in Helsing ha naturalmente sollevato una reazione da parte degli utenti e dei fruitori di Spotify. Molte persone hanno infatti iniziato a utilizzare l’hashtag #boycottspotify e a sfruttare i social media per diffondere la notizia dell’investimento di Ek, incoraggiando altri utenti a lasciare la piattaforma.
Su Reddit sono già nati diversi threads di discussione in cui gli utenti si confrontano in merito a quale piattaforma di streaming possa rappresentare un valido sostituto di Spotify. La discussione si inserisce per altro all’interno di un più ampio movimento di protesta contro Spotify, che da tempo è accusata di sottopagare gli artisti (si stima che Spotify paghi agli artisti circa $0,003 - $0,005 per ascolto, cifra tra le più basse nei vari sistemi di streaming).
Al momento sono poche le celebrità che hanno scelto di rilasciare dichiarazioni in merito al loro pensiero sulla questione.
Nel 2021, dopo il primo investimento di Ek in Helsing, il produttore Darren Sangita aveva cancellato la sua musica da Spotify, affermando che quell’investimento stesse trasformando la musica in un’arma. Oggi, la principale voce di opposizione è rappresentata da Piero Pelù, che in un post su Instagram ha espresso il suo fermo disappunto dichiarando:
“Purtroppo, i master di tutti i miei dischi non mi appartengono più, altrimenti li avrei ritirati immediatamente dalla piattaforma di questo schifo di individuo.”
Qualche giorno dopo, anche Auroro Borealo ha deciso di seguire l’appello di Pelù e ha ritirato la propria musica da Spotify, annunciandolo con parole forti che mettono in chiaro il suo pensiero:
“Non mi è mai importato di guadagnare pochi millesimi di euro da ogni stream, ma quando gli introiti della mia musica vengono impiegati nel mercato delle armi, la questione diventa per me eticamente insostenibile.”
Solo le prossime settimane ci diranno quale sarà il reale impatto sulla piattaforma di Spotify del danno reputazionale subito da Daniel Ek.
Negli ultimi giorni si sente molto parlare di un enorme investimento di denaro da parte di Daniel Ek, fondatore e amministratore delegato di Spotify. Si parla di 600 milioni di dollari, che Ek avrebbe investito in una società di nome Helsing, start up tedesca specializzata nella produzione di droni militari controllati con l’intelligenza artificiale. L’investimento non è stato fatto direttamente da Spotify, ma mediante Prima Materia, una società d’investimento di proprietà di Daniel Ek.